mercoledì 3 luglio 2013

Troppi perché

Perché quando qualcuno si avvicina è sempre difficile.
L'equilibrio sono gli amici e le loro birre, annoiati dai discorsi da donna e tornare di corsa a parlare di palestra, prendere in giro S., decidere se quella tipa è figa o no e A. con chi sta uscendo adesso?, G. che fa ridere come nessun altro, R. che ti ricorda il bello delle persone nuove e facili, ascoltare chi suona in giro quando è sera e tutti stanno bene, tornare a casa.
Le cose belle sono le compagne di squadra e le amiche, i messaggi a scrivere robaccia e tutte le volte che sbagli destinatario fai figuracce, le sere con un bicchiere per strada che sia vino o che sia acqua, "Lo senti ancora M.?" e sì, lo senti il giusto per lasciarlo andare senza che se ne accorga o senza che te ne accorga tu.
La parte facile è non pensare al tempo e credere di poter salirci sopra come fosse una giostra a metà giro: dai, che il coraggio di saltare devi trovarlo.
E il campo da gioco, il tramonto lì è bello come è bello solo nelle cartoline, ridatemi il fango che mi manca già.

Chi passa di sfuggita, chi arriva per restare a dividere una torta o un pomeriggio, una notte in piazza o una gara di bestemmie, una chiaccherata che non ti aspettavi, un racconto di cui essere grati è sempre qualcuno che fa contenti.

Chi arriva come una stagione nuova a riaprire vecchi armadi, chi ti ricorda per un momento che ci sono altre cose, è difficile.

Ci sono un po' di baci lungo una strada, quattro chiacchere che sembrano un prodigio ma è perché ci credi tu, una faccia nuova vicino alla tua che sul serio: ti sembra di conoscerla da sempre e come sempre la guardi meglio e capisci che siete solo sconosciuti.
Ci sono confidenze esagerate che era presto per fare, momenti di slancio e che bello avere la voglia diversa di vedere qualcuno!, messaggi che cancelli tutti perché sì, perché vanno dimenticati e piccoli ricordi belli ai quali non pensare più.
Getta via tutto: è solo un gelato venuto male, non sei fatta per questo, non sei capace di tranquillità.
Rompi quello che c'è, rompi tutto quello su cui puoi mettere le mani poi guarda i cocci e pensa che è andata, purtroppo è successo e non si può fare altro, se non ha retto la caduta non andava bene e basta, buttare via.
Fa così: arrabbiati per un motivo sciocco e poi non dovrai ammettere che faceva solo paura, che potresti non reggere, che è inutile perdersi ancora in qualcuno o solo vagamente rischiare, che poi se ne va; sfianca l'avversario come sai fare tu e vedrai che non rimarrà, mostra il peggio e aggiungi parole a caso.
Vedrai che funziona.

Cuciti una condanna su misura: l'avrai scelta del tuo colore preferito e potrai indossarla sempre, è materiale tossico di prima qualità e durerà a lungo.
Lascia avvicinare solo le zanzare.
Poi dormi, prega un sonno denso e senza sogni, archivia quello che non riesci a cancellare e torna dai tuoi amici, torna a giocare.






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